Il leader del governo ha scritto sul social network X che il governo spagnolo "presenterà una proposta al Parlamento per costituzionalizzare il diritto all'interruzione volontaria della gravidanza, in linea con la giurisprudenza della Corte costituzionale".
Sánchez ha anche promesso una revisione della legge che regola l'interruzione volontaria della gravidanza (VGA) in Spagna per "evitare che vengano diffuse informazioni fuorvianti o scientifiche sull'aborto".
Questo annuncio arriva dopo che il più grande partito di opposizione, il Partito Popolare (PP, destra), ha approvato questa settimana una proposta presentata all'assemblea municipale di Madrid dal partito di estrema destra Vox riguardo alla VGA. La proposta approvata prevede che a Madrid gli operatori sanitari debbano informare le donne che richiedono l'aborto di una presunta "sindrome post-aborto", che potrebbe portare all'uso di droghe e alcol, a pensieri suicidi e a un "aumento dei tumori del sistema riproduttivo femminile".
Questa presunta "sindrome post-aborto" non esiste e non è convalidata dalla scienza, come ha riconosciuto in seguito il sindaco José Luis Martínez-Almeida, assicurando che gli operatori sanitari non saranno tenuti a parlarne alle donne che chiedono di abortire.
Il testo di Vox, approvato dal PP, affermava che la presunta "sindrome post-aborto è deliberatamente nascosta", soprattutto in Spagna, e che l'aborto è "un grande affare per l'ideologia che lo sostiene e lo promuove: il femminismo". In mezzo alle polemiche e ancor prima del ritiro di Martínez-Almeida, la direzione nazionale del PP, presieduta da Alberto Núñez Feijóo, ha dichiarato di appoggiare il sindaco e la struttura del partito a Madrid, sostenendo che "l'informazione non è mai un problema".
"Il PP ha deciso di fondersi con l'estrema destra. Lo sanno bene. Possono farlo, ma non a spese delle libertà e dei diritti delle donne", ha scritto Sánchez in X, giustificando le due proposte che il governo avanzerà in Parlamento.
Il PP ha già rifiutato la possibilità di sostenere l'inclusione del diritto all'aborto nella Costituzione, il che rende impossibile la sua approvazione a causa della mancanza di una maggioranza in Parlamento per modificare la legge fondamentale del Paese.
Il maggior partito di opposizione ha inoltre accusato Sánchez di aver sfruttato la questione per creare una nuova "cortina fumogena" per distogliere l'attenzione dai problemi del governo e dalle controversie che coinvolgono l'esecutivo e la famiglia del primo ministro legate ad accuse di corruzione. La Francia è attualmente l'unico Paese che riconosce esplicitamente il diritto all'aborto nella sua Costituzione, a seguito di un emendamento introdotto lo scorso anno.
L'attuale legge spagnola sull'aborto risale al 2010 e stabilisce il libero accesso all'aborto su richiesta della donna fino a 14 settimane di gestazione.
Per motivi di salute, la donna o il feto possono richiedere l'aborto fino a 22 settimane. In caso di malattie o anomalie fetali estremamente gravi, l'aborto può essere praticato dopo questo periodo.